A Cremona nasce lo Stauffer Music Festival

18.06.2022

Vuole andare oltre i confini geografici e di genere lo Stauffer Summer Music Festival, nuova rassegna completamente gratuita che si svolgerà dall'8 al 16 luglio a Cremona, patria della liuteria, nei giardini dello Stauffer Center for Strings, palazzo Cinquecentesco da poco restaurato. Non a caso, nei giorni della prima edizione del festival, il Fai ha organizzato delle visite guidate all'edificio. I sei concerti previsti spaziano per genere e per area geografica unendo musicisti affermati di strumenti a corde a giovani promesse come gli ex allievi dell'Accademia Stauffer Giuseppe Gibboni, che ha vinto il premio Paganini nel 2021) e la violoncellista Miriam Prandi che si esibiranno insieme il 12 luglio in un concerto dedicato proprio ai virtuosi dell'accademia. L'apertura della rassegna sarà l'8 con Fuori dalle Corde, esibizione dei solisti dell'Ensemble intercontemporain, il 13 sarà la volta di East meets West, primo dei tre concerti realizzati in collaborazione con il Morgenland Festival di Osnabrueck, una delle più importanti rassegne di musica orientale, che nei giorni del festival è protagonista di un Campus. Il 14 sarà la volta di Kayhan Kalhor & Friends, esibizione del virtuoso curdo-iraniano del kamānche vincitore di un grammy nel 2017. È invece un giro del mondo a 'corde' quello del concerto del 15 Strings Around the World di cui sono protagonisti il violinista, compositore e comico Aleksey Igudesman con il violinista gitano Roby Lakatos e Gábor Ladányi alla chitarra e il al contrabbasso Vilmos Csikos insieme agli allievi dell'Accademia Stauffer. Protagonisti del concerto finale del 16 Musica oltre i confini che riunisce tutti gli artisti del Morgenland Campus e i loro allievi. Partner della rassegna oltre al Morgenland Festival è anche la Leica Akademie che organizza una masterclass dei fotografi Guido Harari, e Claudia Ioan. "Proponiamo un'idea diversa di festival musicale" ha spiegato il direttore generale dell'Accademia Stauffer Paolo Petrocelli che ha ideato la rassegna con "un programma musicale capace di andare al di là di tutti i confini culturali e linguistici," e "un pubblico il più possibile eterogeneo e trasversale".