Con Giovanni Parrocchia: intervista all'artista di "Blu"

06.12.2022

Inizia a studiare musica all'età di 13 anni, diplomandosi successivamente in chitarra classica e chitarra jazz presso il conservatorio di Salerno G. Martucci. Dopo essersi appassionato alle tecniche e alle sonorità di questi due strumenti si approccia allo studio della composizione con il maestro Raffaele Grimaldi. Con uno sguardo al passato e alla scrittura musicale si avvicina alle nuove sonorità dell'elettronica e dell'effettistica. Produce musica che spazia tra vari generi (contemporaneo, pop, jazz, colonne sonore) nel suo studio di registrazione "Arce Studio". Il Suo primo album, dal titolo "Blu", è principalmente composto per quartetto d'archi.


Essendo un artista emergente ma già con diversi risultati conseguiti ci racconti
in breve che artista sei?

Non saprei dire precisamente che musicista sono. Come compositore mi auguro di non avere una categoria, nel senso che credo che l'essenza della composizione sia sperimentare e fare tentativi. Il mio primo album è composto praticamente solo da quartetti d'archi, credo che il prossimo sarà improntato più sull'elettronica. Bisogna essere mutevoli nella musica.

Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?

Se dicessi che ascolto tutto mentirei. Ho una propensione verso il rock e la musica classica.

Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla
creazione da sensazioni?

Dipende dai momenti.Qualche volta la musica vien fuori con più facilità altre volte bisogna cercarla. Credo che non ci possa aspettare sempre la stessa dinamica altrimenti sarebbe troppo facile; dietro un brano spesso ci sono molte idee scartate, altre volte vien fuori subito qualcosa che convince.

Come è nato il tuo ultimo album "Blu"?

Blu nasce dall'idea di mettere in musica momenti di vita personale: ogni brano è dedicato ad un posto, o ad una persona, uno sguardo. Riflessi è ispirata al mare della costiera amalfitana, luogo a me caro, IX Arrondissement invece al distretto di Parigi e così via. Mi piace tradurre cose o persone in musica, è questo il mio obbiettivo.

Il mio fine musicale è esattamente non avere fine musicale. L'espressione di qualcosa non può avere lo sguardo oltre all'espressione stessa.


In quale momento della giornata componi? E' dettato da un'urgenza espressiva
o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?

Comporre è una pratica che cerco di non forzare, studio ogni giorno composizione, partiture e brani ma compongo molto più raramente. Oltretutto quando finisco un brano di solito prendo una bella pausa di scrittura, un pò come la fine di una relazione amorosa.


Un tempo le case discografiche a dettare il bello e cattivo tempo, poi la crisi del
disco con l'avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti.
Musica e social network che ne pensi?

I social network credo che ci diano una grande mano per la divulgazione musicale. Certo è che il concetto di album ormai è un concetto obsoleto, è giusto una formalità ma il nostro ascolto raramente è un ascolto continuativo, anche per me che faccio musica di professione devo ammettere che non ascolto un intero album da parecchio tempo. Forse l'ultimo è stato "made in Japan" dei Deep Purple.

Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?

Non credo risponderei nulla perchè non sono bravo a pubblicizzare la mia musica, probabilmente se qualcuno me lo chiedesse lo guarderei con sguardo perplesso.

Per te il senso della musica in che cosa consiste? O se credi, il fine di far
musica?

Il mio fine musicale è esattamente non avere fine musicale. L'espressione di qualcosa non può avere lo sguardo oltre all'espressione stessa. Non ci deve essere un secondo obiettivo se non quello della scrittura e dell'ascolto, la musica la penso ancora come una cosa pura dove potermi perdere. se dovessi tradurla in un fine sarebbe quello della perdita.

Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?

Come anticipato nella prima domanda sono già al lavoro per il mio prossimo album, e questa volta sarà tendente più alla musica elettronica quindi con sonorità molto lontane da "BLU".L'uso del computer lo trovo molto stimolante e fonderlo con la scrittura credo possa portare a risultati entusiasmanti.L'obbiettivo sarà una sorta di concept album su un paese della costiera amalfitana descrivendo luoghi e odori in musica. Chissà se le aspettative saranno mantenute, in ogni caso ci metterò passione..


Grazie Giovanni, e buona musica!