Con Paolo Fanzaga: intervista all'artista di "Silent Stars"

18.05.2022

Paolo Fanzaga è compositore, pianista e arrangiatore. Da sempre la musica è il suo linguaggio espressivo. Ha iniziato molto presto a comporre e non ha mai smesso. Ha scritto lavori e arrangiamenti per diversi organici, da gruppi pop fino a orchestre sinfoniche, musiche da film e brani vocali. Il pianoforte per lui rappresenta lo strumento più immediato a disposizione quando arriva un'intuizione musicale. I suoi ultimi 6 album pubblicati sono infatti lavori per pianoforte solo. Crede nella capacità terapeutica della musica, soprattutto se registrata alla frequenza di 432Hz, frequenza che permette all'ascoltatore di allinearsi alla frequenza della terra. Paolo Fanzaga, inoltre, ama insegnare ciò che impara ogni giorno; molti anni fa ha fondato L'Accademia Musicale di Treviglio dove insegna pianoforte, teoria musicale e ne dirige l'orchestra. Nei suoi concerti si avvale spesso della collaborazione di musicisti di estrazione sia "classica" che pop. Usa la musica per esprimere ciò che non si può dire con le parole. Usa il pianoforte per esprimere la sua musica.

Dopo la foto potete trovare l'intervista che ci ha gentilmente concesso.

La mia maggiore sfida è con me stesso, in tutti i settori della mia vita e riferito alla musica cercodi fare in modo che ogni lavoro sia qualcosa di nuovo rispetto al precedente.

Quali sono state finora le maggiori sfide della tua carriera?

Credo che la sfida maggiore per chi crea, musica o altro, sia quella di essere sempre sincero con se stesso, e questo vale anche per chi crea qualcosa solo per fini commerciali. La mia maggiore sfida è con me stesso, in tutti i settori della mia vita e riferito alla musica cercodi fare in modo che ogni lavoro sia qualcosa di nuovo rispetto al precedente. Magari nei primi album questo non succedeva, ma per fortuna ora si. E' importante inventarsi sfide nuove, basta che non siano rispetto ad altri perchè diventano "competizione", ma sempre solo con noi stessi.

Di quali performances / registrazioni sei più orgoglioso?

Sembra scontato ma è l'ultimo lavoro quello che mi soddisfa maggiormente e non solo per i brani, si tende sempre a prediligere gli "ultimi arrivati", ma anche perchè questo album è stato, per la parte musicale, concepito e realizzato interamente da me quindi anche la registrazione e l'editing. Ho avuto quindi la voglia, la possibilità e il tempo per occuparmi di ogni singola nota...

Quando componi e produci brani, fai musica per te stesso o la fai pensando agli altri?

Credo che se si pensa agli altri quando si compone si rischia di snaturare le idee iniziali. Se per "altri" intendi modelli stilistici considera che, almeno nel mio caso, sono molti e molto disparati e quindi cerco di pensarci il meno possibile, tanto so che in qualche parte dentro di me sono sedimentate le combinazioni sonore che prediligo e che in un momento o in un altro verranno coinvolte nel processo compositivo.

Vuoi raccontarci come è nato il progetto "Silent Stars"?

Con il precedente album "The Lamp of Invisible Light" ero arrivato a un bivio, nel senso che vi convivevano stili diversi; era come una sintesi di alcuni secoli di musica. Silent Stars era iniziato un po' allo stesso modo, però strada facendo ho scelto uno stile ben preciso e delineato, ricercando la semplicità che però spesso è il frutto di elaborazioni iniziali complesse. Credo che la semplicità sia un qualcosa di molto difficile da raggiungere e che spesso sia solo apparente. Come osservare la "semplice" perfezione delle stelle che non hanno bisogno di trucchi particolari per farsi ammirare.

La mia filosofia è che la musica è un qualcosa di maledettamente serio e importante, come solo sanno esserlo i giochi per i bambini o a volte (poche) anche per le persone adulte, provate a osservarli mentre giocano: in quel momento non c'è niente di più importante.

Quali influenze non musicali hanno influenzato maggiormente la tua musica?

Credo che le influenze non musicali siano proprio quelle che ispirano maggiormente la mia musica. Come studioso di esoterismo, so che il non visibile è molto più vasto e ricco di ciò che vediamo e sentiamo; questo mi porta a cercare di connettermi con "l'invisibile", dove tutto ha origine. Del resto anche la musica è invisibile e le sue frequenze continuano anche quando smettiamo di udirle. Quindi tutto quello che in questa dimensione diventa musica o un'altro tipo di intuizione anche scientifica, ha origine dove tutto è in potenza e ognuno converte queste potenzialità a seconda dei propri compiti.


Qual è la tua filosofia musicale?

La mia filosofia è che la musica è un qualcosa di maledettamente serio e importante, come solo sanno esserlo i giochi per i bambini o a volte (poche) anche per le persone adulte, provate a osservarli mentre giocano: in quel momento non c'è niente di più importante.


Se qualcuno non ha mai ascoltato la tua musica, quali parole chiave useresti personalmente per descrivere il tuo suono e il tuo stile?

Se non mi ha mai ascoltato consiglio di provare a farlo e basta; le parole potrebbero solo sviare, limitare oppure esagerare; ho sempre trovato molto difficile descrivere la mia musica con le parole, potrei farlo meglio con altra musica....


Potresti gentilmente anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Il periodo estivo che sta arrivando di solito è per me molto ricco di idee musicali ed ho anche maggiore tempo per lavorarci, quindi sicuramente preparerò i brani per il futuro album. Vorrei anche iniziare a suonare la mia musica dal vivo, trovare le giuste situazioni per poterlo fare.

⁃ Domanda bonus: tre brani preferiti di tutti i tempi?

E' la domanda più difficile, per questo l'ha lasciata come ultima?
Di sicuro metto al primo posto non un singolo brano ma l'opera "Il Clavicembalo ben temperato" di J.S.Bach. Poi l'album Revolver (so che non è un brano..) dei Beatles.
Certo, tre brani sono ben pochi...scelgo "Povera Patria" di Franco Battiato e non solo per la musica..

Potete trovare la musica di Paolo Fanzaga su tutte le piattaforme audio digitali:

https://bfan.link/silent-stars