Con Paolo Morese: intervista all'artista di "Arktikos"

08.11.2021

Paolo Morese è diplomato in pianoforte e ha all'attivo esperienze musicali in diverse formazioni cameristiche, corali e orchestrali. Ha studiato e approfondito diversi generi musicali dal jazz al pop, focalizzandosi sulla musica Klezmer e folk irlandese.

Essendo un artista con diversi risultati conseguiti ci racconti in breve che artista sei?

Penso di essere un artista molto ecclettico, mi sono cimentato in qualsiasi produzione artistica, dalla pittura, al teatro, al cantautorato, alla musica sacra ecc. Penso questo sia un chiaro sintomo di ecclettismo, non vi è dubbio.


Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?

Diversi e tanti, dal classico al moderno, Arvo Pärt, Olafur Arnalds, Morricone, Glass.


Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla creazione da sensazioni?

Non c'è uno schema preciso, molto è basato su delle sensazioni, la musica mi ispira, anzi è uno degli elementi chiave, come si dice: la poesia genera poesia. Poi l'ambiente circostante, i paesaggi la natura il sacro, anche se tutto fa parte al "sacro", per me sono un elemento importante.


Come è nato il tuo ultimo album "Arktikos"?

Proprio come ho detto prima, ovvero che la natura per me è un elemento, dove mi piace trarre ispirazione. Ho preso questi paesaggi naturali freddi e isolati come pretesto per incidere un nuovo lavoro, Arktikos è greco e significa Artico, e sono questi paesaggi che li ho trovati molto suggestivi ed evocativi, capaci appunto di evocare tante emozioni sensazioni e anche riflessioni, ad esempio li ho visti metafore di esistenza, tutto ciò è dove ho preso spunto per una mia nuova creazione.

In quale momento della giornata componi? E' dettato da un'urgenza espressiva o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?

Non c'è un momento preciso, e in genere non pianifico questo tipo di lavoro, quando ho tempo libero e tempo per ricercare e comporre Mi ritaglio un momento della giornata per dedicarmici.

Un tempo le case discografiche a dettare il bello e cattivo tempo, poi la crisi del disco con l'avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti. Musica e social network che ne pensi?

Beh non ci penso molto al mercato discografico e alla produzione musicale in genere, penso che oggi tutto è alla portata di tutti, e che c'è molto fermento proprio perché oggi sembra molto più facile pubblicare e incidere, sicuramente è un vantaggio del progresso e dei nostri tempi, ma penso che come tutte le cose ha anche i suoi aspetti negativi.

Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?

Bella domanda, difficile anche! Non saprei come rispondere. Direi semplicemente di ascoltarla per capire se sono riuscito a comunicare, in maniera chiara, tutte quelle evocazioni e immagini che io volevo trasmettere con questo lavoro, e capire eventualmente poi se può piacere o meno quello che ho fatto.

Per te il senso della musica in che cosa consiste? O se credi, il fine di far musica?

Non so se c'è un senso a questo, ed è inutile forse anche chiederselo. È una cosa che sento e la faccio, poi se c'è un senso o un fine non mi interessa. Poi, se devo dare un fine alla musica, posso dire che, semplicemente come tutte le arti, è dotata di una magia; a chi l'ascolta e chi la compone trasmette qualcosa. Innanzitutto il fine è la comunicazione, un'opera deve comunicare qualcosa. Il mittente in questo caso è l'artista e il ricevente è il pubblico. Quando funziona questa comunicazione, quando l'artista riesce a far comunicare quello che vuole, raggiunge il fine della Musica. Un artista scrive perché ha un bisogno atavico di farlo, e vuole comunicare agli altri quello che sente dentro, quello che ha dentro. Se è in grado di farlo in maniera chiara e limpida, come una buona radio che funziona, allora il fine della musica è stato raggiunto!

Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?

Ho intenzione di lavorare ad un progetto dove ci sia anche la presenza dell'eettronica, e anche incidere qualcosa di musica sacra, per ora sono idee iniziali, poi vedremo!