Fresu: "Serve uno statuto dei lavoratori, la categoria ha sofferto per il Covid"

05.12.2021

È necessario scrivere uno "statuto dei lavoratori dello spettacolo" a garanzia di tutti gli operatori e dell'arte stessa. Lo afferma il trombettista jazz Paolo Fresu rilevando che il lungo stop dovuto al settore dalla pandemia ha fatto emergere un limite che va superato con norme ad hoc, che già esistono in altri paesi come la Francia, perché "non è sufficiente la sola presa di coscienza" delle difficoltà che sono emerse in tutti i lavoratori dello spettacolo, una categoria molto colpita per non aver potuto lavorare e che non è stata riconosciuta. "Per tutti noi, e non solo chi sale sul palco ma anche chi sta dietro - dice - è stato molto molto difficile. Siamo lavoratori intermittenti, servono ammortizzatori sociali. Il mondo dello spettacolo è stato decimato: è un danno per tutto il paese e per l'arte". Fresu tiene a sottolineare che "non tutti sono ripartiti, molti continuano ad avere difficoltà, alcuni hanno dovuto chiudere. C'è tanta incertezza, non è chiaro il futuro e ora la curva dei contagi sta risalendo". È stato un periodo buio per il settore, anche se nelle proprie case i lavori artistici e la creatività non si sono fermati, e il ritorno alla normalità passa, a suo avviso, per la vaccinazione: "È necessario vaccinarsi, a breve farò la terza dose. Se tutti fossimo vaccinati potremo investire nel futuro. Va capito che siamo tutti legati l'un l'altro". Progetti per il futuro, anche a lungo termine, non mancano per l'artista sardo; fra questi, un disco con musica cubana insieme al pianista Omar Sosa; l'organizzazione degli eventi per festeggiare nel 2024 i 40 anni del Paolo Fresu Quinte; pensare al programma per il prossimo Festival di Berchidda (7-16 agosto 2022), suo paese natale, quando compirà 35 anni e che "avrà un tema molto coraggioso con al centro il pianeta. Il 16 dicembre a Roma terrà un concerto per Medici senza Frontiere.