A Reggio Emilia la riscoperta del compositore Alberto Franchetti

14.11.2022

Anche se da ormai troppi anni il suo nome è conosciuto solo fra gli addetti ai lavori, il compositore torinese Alberto Franchetti (1860 - 1942) godette della stima e della fiducia di Giuseppe Verdi e alcune sue opere furono dirette nientemeno che da Arturo Toscanini e da Gustav Mahler. Per ricordare, ma soprattutto riscoprire, questo straordinario e pressoché sconosciuto personaggio (conobbe un periodo di grande notorietà anche per la sua passione per l'automobilismo e fu tra i fondatori dell'Automobile club di Milano), l'Associazione per il musicista Alberto Franchetti di Reggio Emilia (il maestro è stato reggiano di adozione) ha deciso di realizzare la prima rappresentazione assoluta dell'opera comica, finora inedita, "Don Bonaparte" del 1940. Prevista per il 26 novembre prossimo al Teatro Valli di Reggio Emilia, problemi tecnici ne hanno consigliato il rinvio al prossimo anno; i protagonisti del progetto hanno deciso comunque di organizzare un percorso di avvicinamento all'opera e al suo autore con una serie di appuntamenti. Nel primo incontro, il 15 novembre alle 18 nella Sala degli Specchi del Teatro Valli, il musicologo Piero Mioli, il direttore d'orchestra Alberto Martelli e la regista Giulia Bonghi parleranno di Franchetti e della sua opera in generale. Al termine, il soprano Angela Nisi e il baritono Maurizio Leoni, accompagnanti al pianoforte da Francesco Melani, eseguiremo alcuni brani tratti dal "Don Bonaparte". Nello stesso luogo, ma il 25 novembre alle 18, ci sarà, invece, la proiezione del film "Don Bonaparte" contenente la versione in prosa della commedia interpretata da Ermete Zacconi e approfondimenti sulla figura di Giovacchino Forzano (l'autore del libretto). Infine, nello stesso periodo, alla Biblioteca Panizzi si potrà visitare la mostra "Alfredo Franchetti e l'ultima opera Don Bonaparte. 1939-1941". "Don Bonaparte è un'opera in larga parte corale - spiega Alberto Martelli - che riserva al coro un ruolo davvero importante. I terzetti e i quartetti, infatti, sono più frequenti delle pagine solistiche. Anche se il protagonista ha un monologo considerevole, un'aria davvero bella."