Lunedì 25 gennaio, a tre mesi dalla chiusura delle attività musicali del 26 ottobre, la campagna video di 115 giorni 'Abbonato Abbandonato' per "una ripartenza sana e sicura della musica dal vivo"
Prende il via in tutta Italia, lunedì 25 gennaio, a tre mesi dalla chiusura delle attività musicali del 26 ottobre, la campagna video di 115 giorni 'Abbonato Abbandonato' per "una ripartenza sana e sicura della musica dal vivo". Ogni giorno Aiam, l'Associazione Italiana Attività Musicali che rappresenta le 115 più importanti società di concerti italiane, pubblicherà sui suoi social e invierà a tutti i media italiani, nazionali e locali, il video-appello di un Abbonato Abbandonato: uno per ognuna delle sue 115 associazioni, profondamente radicate sul territorio, da Bormio a Noto, dagli innumerevoli piccoli centri di provincia alle grandi città come Roma e Milano che ospitano circa 8 associazioni attive ciascuna. Aiam lancia la campagna dopo lo studio Agis che ha dimostrato come, su 2.782 spettacoli con 347.262 spettatori in 5 mesi, si sia avuto un solo caso di contagio riconducibile all'attività dal vivo e confortata da altri studi analoghi, come quelli condotti nella Spagna dei teatri sempre aperti. "Le 108 associazioni musicali rappresentate da Aiam, molte delle quali contano oltre mille abbonati alle loro stagioni, hanno obbedito alle severe direttive governative, con responsabilità, facendosi carico di ingenti investimenti, per garantire un'offerta culturale in piena sicurezza per il loro pubblico e per gli artisti impegnati sul palcoscenico. Tutto questo accadeva a settembre, quando il settore dello spettacolo dal vivo sembrava potesse riaprire" spiega l'Associazione in una nota. "Oggi, con tutti i teatri e auditorium chiusi per legge, è giunto il momento di cedere la parola agli spettatori, veri orfani del sollievo, della cura e della forza che la musica, vissuta in sicurezza, può dare ben più di tante merci privilegiate nel pensiero strategico della politica italiana" sottolinea l'Associazione. Il 116° giorno dunque "ripartiremo da capo, una 'resistenza musicale' che chiede un nutrimento laico per le loro anime" e "come sempre, nel rispetto responsabile delle norme di sicurezza che il governo ci ha dato e ci vorrà dare".