Alla Scala 'Madina', violenza sulle donne e fanatismo

30.09.2021

"Questo per me è un ruolo davvero nuovo, diverso da tutti quelli finora interpretati, cattivo, violento, crudele, ma è una grande sfida che ho accettato subito". Lo ha detto Roberto Bolle alla presentazione di 'Madina', appuntamento del balletto della Scala, in cartellone da venerdì 1 ottobre. Una prima assoluta, coreografia di Mauro Bigonzetti, composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin, tratto dal romanzo La ragazza che non voleva morire. Tra i protagonisti l'étoile della Scala (che per il ruolo si è fatto crescere anche la barba) nella parte di Kamzan, capo dei ribelli di un Paese invaso e zio di Madina, giovane violentata dalle truppe di occupazione, che lui spinge a diventare una kamikaze. Dal romanzo originale, ambientato in Cecenia, sono stati tolti quasi tutti i riferimenti temporali e geografici, ha spiegato Vacchi, "per rendere la storia più emblematica e universale". "Può essere qualunque luogo del mondo dove le inciviltà si scontrano e la violenza chiama altra violenza e ancora altra violenza - ha detto -. Ci sono fanatismo di tipo politico, religioso, ma anche estetico. E poi il tema della violenza sul corpo femminile è di grande attualità anche nella nostra civiltà che si ammanta di valori democratici". Nel ruolo di Madina, la giovane donna che alla fine sceglierà di non uccidere, Antonella Albano. L'allestimento non è solo un lavoro di danza, come ha spiegato il sovrintendente Dominique Meyer. "Questo spettacolo così importante è una novità assoluta per quanto riguarda musica e coreografia - ha detto -. Non si può classificare come balletto o pezzo di opera o di teatro. E' un oggetto non identificato". "È stato dato movimento, un corpo al mio libro", ha aggiunto la scrittrice. Sul palcoscenico risuona infatti la voce narrante dell'attore Fabrizio Falco e quella dei cantanti Anna Doris Capitelli e Chianti Wang.