Catalina Vicens apre la stagione di San Colombano a Bologna. Successo per la nuova direttrice del museo

26.09.2021

Musiche di rarissimo ascolto di compositori italiani ed europei dal XIII al XVII secolo, da Francesco Landini vissuto per buona parte del 1300 fino a Giovanni Picchi vissuto, invece, tra il 1500 e il 1600, hanno inaugurato il 25 settembre scorso la stagione concertistica e l'attività della nuova direttrice, Catalina Vicens, del Museo San Colombano di Bologna. Questa straordinaria artista, nata in Cile ma cittadina del mondo, è stata chiama da poco alla direzione del museo bolognese di via Parigi per proseguire il lavoro di Liuwe Tamminga, il clavicembalista e organista prematuramente scomparso il 29 aprile. Come il suo predecessore, Catalina Vicens è considerata una profonda conoscitrice di strumenti antichi, che ha studiato e va suonando un po' ovunque sia in Europa che nelle due Americhe. Ne è stata prova ulteriore il fantastico e impareggiabile concerto in San Colombano dove l'artista si è esibita su ben cinque dei 90 strumenti che la collezione, donata al museo dal maestro Luigi Ferdinando Tagliavini, conserva: una spinetta del 1598, due clavicembali del 1584 e del 1685 e due piccolissimi organi moderni copie di strumenti antichi. L'impaginazione dei brani partiva dal più recente per approdare in un percorso a ritroso al "Chominciamento di gioia" di autore anonimo del 1300: così, tra toccate, frottole e altre danze di Landini, Binchois, Cara, Fogliano, Tromboncino e de Cabezòn, Catalina Vicens ha conquistato il pubblico, entusiasta anche per la sua simpatia, per l'impegno di rendere San Colombano un luogo ancora più fruibile, ma soprattutto per la sua strabiliante capacità e bravura nel passare da uno strumento all'altro e da un genere all'altro, a testimonianza di uno studio molto approfondito. Senza dimenticare poi la generosità: nel finale ha l'artista regalato la ribalta all'amica soprano Lieselot De Wilde e l'ha accompagnata in una splendida Ave Stella Mattutina.