Il maestro Chailly resta fino al 2025

15.03.2021

La Scala di Milano si prepara a un futuro green e hi-tech, con un bilancio in pareggio grazie anche all'ingresso di nuovi soci prestigiosi, come Esselunga, e con una conferma di peso: quella di Riccardo Chailly come direttore musicale. Il contratto del maestro milanese, che guida il teatro dal 2015 prima come direttore principale e poi dal 2017 come direttore musicale, era infatti in scadenza all'inizio del prossimo anno. C'erano state voci di un possibile cambio, si era parlato di Antonio Pappano. Ma oggi il sovrintendente Dominique Meyer ha annunciato al cda che Chailly resterà fino al 2025, quindi con un contratto triennale. Con la possibilità di una ulteriore proroga fino al 2027. Dopo aver diretto lo spettacolo che ha inaugurato questa stagione anomala della Scala lo scorso 7 dicembre, Chailly si è prestato a sostituire all'ultimo il malato Zubin Mehta sul podio di Salomè lo scorso febbraio, e sarà sul podio anche del dittico di Kurt Weill (Die sieben Todsunden e Mahagonny-Songspiel) disponibile in streaming dal 18 marzo e trasmesso su Rai5 il 27. Dunque con un impegno significativo in un momento particolarmente difficile a causa della pandemia. Il 23 marzo per la Scala c'è però un altro appuntamento importante. È stata convocata l'assemblea dei soci che dovrà ratificare l'ingresso di Esselunga come socio fondatore permanente del teatro. Questo significa un contributo di sei milioni di euro, versati in un unica tranche o in cinque anni con 'rate' di un milione 200 mila euro. Esselunga potrà anche sedere, volendo (con un esborso però di almeno 3 milioni di euro per tre anni consecutivi) nel consiglio di amministrazione. Ma già il suo ingresso come socio contribuisce al pareggio di bilancio in un anno certo non facile in cui sono completamente mancati gli introiti da biglietteria. E anche per questo la presidente Marina Caprotti e la società hanno incassato il ringraziamento sentito del sindaco Giuseppe Sala, presidente della Scala, e del sovrintendente. A contribuire al pareggio di bilancio sono, oltre a ristori e ammortizzatori sociali, anche i risparmi consistenti fatti in tanti settori. Per capirne la grandezza basti pensare che nel 2019 il budget della Scala (sempre in pareggio dal 2006) era di 133 milioni, lo scorso anno a teatro praticamente chiuso di 86,3, quest'anno è di 98,3 milioni. Nel pareggio hanno però un ruolo essenziale i contributi, tanto che nei giorni scorsi Meyer aveva annunciato per quest'anno il record di sponsorizzazioni. Al CDA ha accennato anche dell'ingresso di un ulteriore socio, senza aggiungere di più. Invece ha presentato con chiarezza il suo piano di rilancio per il teatro, che si basa su tre parole chiave: ecologia (dai pannelli solari all'eliminazione della carta, a una scelta attenta dei materiali, anche per le scenografie), innovazione (con tablet per avere i sottotitoli in otto lingue diverse, e un sistema di telecamere fisse che consente lo streaming di tutti gli spettacoli), e inclusione, con iniziative che avvicinino la Scala alla gente. Un processo già iniziato, ma che sarà rafforzato ad esempio con biglietti scontati per i bambini che accompagnano i genitori a teatro. Insomma, uno "svecchiamento del teatro" che ha convinto i membri del consiglio di amministrazione.