Con Anna Dari: intervista all'artista di "Oltre la nebbia"

13.09.2021

Anna Dari inizia fin da piccola lo studio del pianoforte fino a diplomarsi presso il Conservatorio di musica "A.Vivaldi" di Alessandria nel 1986. Docente di scuola primaria e di musica nelle scuole secondarie di primo grado, fin dall'adolescenza affianca la scrittura poetica alla musica che segneranno entrambe il suo risveglio spirituale nel 2007/2008 dopo lunghi anni di silenzio artistico. Riceve importanti riconoscimenti anche con le poesie "Madre mia", "Preghiera di un atomo ateo", "Briciole d'Infinito", " Le voci dei bambini", "Vorrei disperderti nel vento". A Gennaio 2020 riceve il Primo Premio per la sezione Musica del Concorso Salvatore Quasimodo con il brano pianistico "Assolo" e a novembre 2020 partecipa al Concorso CET/Mogol con il testo "L'equazione naturale" che viene selezionato come finalista e inserito nell'Antologia dei testi più rappresentativi. A maggio 2021 il Secondo Premio per il brano "Oltre la nebbia la luce" suggestiva trasposizione in musica dell'opera pittorica "La Sacra di San Michele nella nebbia " dell'artista Michele Langella. Nell'album "Oltre la nebbia" Anna Dari raccoglie e pubblica le migliori composizioni dall'estate 2017 ad oggi che rappresentano, a partire dal brano Assolo, un nuovo percorso compositivo, più intimo e minimale, oltre che fortemente suggestivo. Pennellate di vita e poesia in musica, così si potrebbero definire le composizioni pianistiche e arrangiate di Anna Dari sempre pronta ad accogliere nuovi stimoli e nuove suggestioni di vita e di arte.

Essendo una artista emergente ma già con diversi risultati conseguiti ci racconti in breve che artista sei?

Sono una pianista diplomata in musica classica ma da 14 anni compongo musica mia strumentale, prevalentemente pianistica. Alcuni brani anche con arrangiamento orchestrale / violoncello / archi / altri strumenti a seconda del tipo di brano e di ispirazione. Alla composizione pianistica si è affiancata anche la scrittura poetica, e in alcuni casi esperimenti pittorici materici. Attraverso questi 3 linguaggi racconto di me, della mia vita, del mondo non solo per un bisogno narrativo ma anche terapeutico di autoguarigione dal Male oscuro che da più di 20 anni attanaglia, a periodi, la mia anima e la mia vita.

Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?

I miei riferimenti musicali sono stati in parte i classici (Chopin, Brahms/ Debusssy e il russo Scriabin), in parte la musica blues e jazz di cui in particolare Bill Evans e Kate Jarret. Negli ultimi anni anche Einaudi mi ha toccato il cuore.

Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla creazione da sensazioni?

Le mie composizioni partono tutte da un'emozione forte che può scaturire da un fatto di vita, da una lettura, un quadro, un racconto, un tema sociale, una persona. Tutti i miei brani sono Emozioni tradotte e trasformate in musica al pianoforte costruendo poche battute per volte al giorno e memorizzando tutto in testa. Come la costruzione di un puzzle. Quando possibile attraverso il pc produco la partitura. Ma studio i brani anche a distanza di anni sempre attraverso la memoria e non la carta.

Come è nato il tuo ultimo album "Oltre la nebbia"?

L'album racchiude 4 anni di vita e forti emozioni, compresa la morte dei miei genitori nel dicembre 2020 per covid. che mi ha dato la spinta emotiva a reagire al dolore e a cercare una strada per portare fuori di casa i brani composti dall'estate 2017 ad oggi, proprio in ricordo e in onore di mia madre che tanto fortemente mi aveva sostenuta negli studi musicali fin da piccola nonostante le difficoltà economiche e nei primi anni di attività compositiva e concertistica dal 2007 al 2015 anno in cui l'Alzheimer la isolò dalla realtà e dalla coscienza. Quando il 13 dicembre, dopo due settimane dalla sua dipartita, si spense anche mio padre lo scorso inverno proprio nel giorno di S. Lucia onomastico della mia mamma, dopo 20 giorni di agonia , vissi questo come un messaggio "Tranquilla figlia, ora papà è nella mia luce" e come un fiume in piena l'idea iniziale del brano "Oltre la nebbia" composto un anno prima si evolvette nella versione "Oltre la nebbia la luce", brano premiato con secondo posto al Concorso Internazionale S. Quasimodo sez. Musica. Terminato questo brano dopo pochi giorni dissi a me stessa "Mamma ora voglio portare fuori dalle mura di casa la musica che da lassù mi hai ispirato e non solo e farla conoscere al mondo come tu tanto desideravi".

In quale momento della giornata componi? E' dettato da un'urgenza espressiva o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?

Compongo in qualunque ora della giornata o della notte e sempre per un'esigenza espressiva interiore che nasce dalla mia anima, dalla mia vita ma anche da temi sociali che arrivano a toccarmi il cuore come nel caso del brano "Terre di mezzo". Mi è capitato anche "su commissione" ma sempre solo se ciò che mi veniva richiesto, come il brano "Fotografie" ispirato a una poesia o l'Inno "Heart&Business" inedito, mi ispiravano una forte emozione. A volte mi è capitato di trasformare persone in musica, come nel caso di mia figlia o del protagonista di "Assolo" così vicino e affine alla mia anima.

Un tempo le case discografiche a dettare il bello e cattivo tempo, poi la crisi del disco con l'avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti. Musica e social network che ne pensi?

I social, in particolare Facebook, è stato importantissimo per me in questi 14 anni di attività in cui le occasioni per suonare dal vivo, non avendo io un mio manager, erano sempre poche rispetto a quanto avrei avuto voglia di fare. Ora poi, ancora meno purtroppo. Quindi attraverso facebook ho potuto confrontarmi col mondo e fin da subito l'aver avuto un riscontro entusiasmante da chi mi ha ascoltato e seguito negli anni è stato un supporto psicologico enorme, la spinta efficace ad andare avanti nonostante la frustrazione di non poter avere un'attività concertistica di rilievo che mi permettesse di portare in giro non solo la mia musica ma il mio progetto artistico poetico musicale di testimonianza sul tema della Depressione maggiore che è stata per me carnefice ma anche fonte di Rinascita e di sviluppo di capacità creative che prima non sapevo di possedere.

Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?

Se mi chiedessero perché dovrei ascoltare la tua musica risponderei: "Se ami il pianoforte non puoi non ascoltare le mie emozioni tradotte in musica grazie a questo meraviglioso strumento. Potresti rimanerne colpito al cuore".

Per te il senso della musica in che cosa consiste? O se credi, il fine di far musica?

Il fine di fare musica è per me in primis quello di poter esprimere la mia anima, di poter trasformare tutto il bello e il brutto che ho dentro, di autoguarirmi attraverso il processo creativo, e in un secondo momento di donare agli altri le mie emozioni in musica e poesia comunicando con un'umanità dalla quale, da sempre, per carattere tendo a rifiutare e a temere. Fare musica guarisce in parte il profondo senso di solitudine che da sempre mi attanaglia la mia anima.

Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?

I miei progetti futuri, pubblicare due album di brani composti tra il 2007 e il 2017, uno con composizioni in stile classico contemporaneo, l 'altro con brani in chiave blues/jazz che è stato il terreno da cui sono partita nel 2007. Poi continuare a scrivere poesie, avrei anche 2 idee di libro nel cassetto; portare avanti la promozione del mio libro "Prigioniera Libera 2.0" testimonianza in prosa e poesia del mio percorso di vita e di arte attraverso il tunnel del Male Oscuro; aspettare nuove emozioni da trasformare in musica attraverso il mio amato pianoforte e infine, tempo permettendo, riprendere in mano i pennelli.