Con Flavio G. Cuccurullo: intervista all'artista di "God Shaped Hole".

Bentornato Flavio, come mai questo titolo: "God Shaped Hole"?
Grazie mille!
"God Shaped Hole" è letteralmente il mio tentativo di dare forma a quell' "horror vacui" con cui, purtroppo, tutti noi siamo venuti in contatto durante il periodo di pandemia.
Il "buco a forma di Dio" non è altro che quel luogo del nostro essere che visitiamo con più o meno costanza e che è il nostro interfono con l'universo, con Dio (in ogni sua multiforme veste) e ciò che è altro da noi.
Inoltre, essendo questo il mio terzo lavoro discografico, ho voluto in qualche modo celebrare la forma tripartita a partire dal numero di parole presenti nel titolo, dando quindi al numero 3, esotericamente legato alla trinità e alla forma perfetta del triangolo, un'importanza aggiunta.
Ci puoi spiegare come è nato questo disco?
Questo disco ha avuto un tempo di gestazione molto lungo e nasce dall'esigenza, tutta introspettiva, di mettere al mondo parti di me che non comprendevo bene dall' interno. Forse non a caso ho impiegato 3 anni per finirlo, ma in buona parte è nato nel periodo di stravolgimento che tutti noi abbiamo vissuto. È stato un procedimento molto organico, senza forzature o iper ponderazioni e i brani, come sempre, si scrivono solo nel momento in cui essi decidono di essere scritti.

L'album trasmette sensazioni di positività, in un periodo non certo facile fra pandemia e guerra. Come ci sei riuscito?
Probabilmente quella positività è l'esatto riflesso dell'esigenze che avevo nel momento in cui sono nati i brani, un modo per esorcizzare tutto il brutto che abbiamo vissuto e che ancora ci circonda purtroppo.
Cosa pensi che la musica possa trasmettere in un'epoca così complicata?
La Musica per fortuna è un "ente" al di fuori di ogni luogo, tempo e spazio, per cui credo che il punto sia che è l'uomo che ne usufruisce in maniera passiva. Per trasmettere qualcosa servono un mittente e un ricevente!
In questa epoca di contraddizioni e ipocrisie non credo che la musica possa trasmettere qualcosa a tutti, proprio perché non tutti sono pronti a ricevere! La Musica raggiunge solo chi si vuol lasciar raggiungere. La Musica trasmette qualcosa solo quando si ha come scopo nei propri cuori la bellezza.

Credo sia importantissimo avere piena coscienza del proprio orecchio interiore. Ovviamente le modalità di scrittura variano a seconda delle esigenze e del tempo che uno ha a disposizione.
La tua musica sembra avere molte influenze extra-musicali, che rapporto hai con l'arte e la letteratura?
Con quale strumento componi principalmente la tua musica?
Credo sia importantissimo avere piena coscienza del proprio orecchio interiore. Ovviamente le modalità di scrittura variano a seconda delle esigenze e del tempo che uno ha a disposizione.
Però credo che in generale gli strumenti siano appunto solamente dei mezzi tecnici per portare al di qua del velo ciò che captiamo con le nostre antenne. Sicuramente al giorno d'oggi, grazie anche alla tecnologia, un compositore ha a sua disposizione un'infinità di strumenti tecnici per creare, bisogna però che non ci si dimentichi che siamo noi a dover "controllare" la tecnologia e non viceversa.
Nell'album ci sono varie collaborazioni, come sono nate e quali input ti hanno dato per la tua musica?
Quando ho sentito Ekaterina Shelehova per la prima volta sono rimasto così estasiato dalla sua voce che le ho proposto subito di collaborare!
Ekaterina è un artista eccezionale, il suo range vocale è veramente da fuori classe ed ha una capacità innata e personale di interpretare e improvvisare melodie e quindi era esattamente la persona giusta per quello che avevo in mente.
Il primo brano che ho scritto per lei, "Catch the Sun", è stato veramente scritto di getto cercando di sfruttare la potenza del range vocale di Ekaterina e affrontare anche la stesura dei testi che mi ha letteralmente portato fuori dalla mia "comfort zone".
"Everything" è un brano incluso nella colonna sonora (di cui Ekaterina è stata la chiave di volta) del film "Tieniti Tutto" dell'incredibile amico e regista Gianluca della Monica che assolutamente devo ringraziare perché senza le nostre conversazioni e brainstorming riguardo la soundtrack probabilmente non avrebbe mai visto la luce!
Alice Tamburrino è una regista e cantante eccezionale.
Durante la sessione di registrazione è stato fantastico vedere come il testo del brano prendeva vita grazie alla sua intensità.
Il violino di Giusi Arvonio è stato veramente una svolta per la titletrack "God Shaped Hole".
Le tracce di violino che sentite nella traccia sono tutto merito suo!
Durante la sessione di registrazione è stato fantastico ascoltare come man mano quelle linee melodiche si intrecciavano e acquisivano significato e peso specifico all'interno del brano che da il nome all'album!
Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?
Attualmente sono a lavoro su diverse colonne sonore per produzioni sia Italiane che estere, sicuramente è in cantiere di portare l'album dal vivo in tour, ovviamente affiancato dei fantastici musicisti che mi hanno aiutato nella creazione di questo percorso.
Stay Tuned!