Con Silvia Cignoli: intervista all'artista di "Digital memories from a suspended world"

01.07.2021

Chitarrista classica ed elettrica, musicista versatile, compositrice e sound artist, spazia dalla musica classica alla contemporanea, dall'improvvisazione radicale all'avant-rock ad una propria creazione musicale, crossover fra le sue esperienze accademiche e la scena più underground di musica elettronica. Nei suoi lavori, una raffinata ricerca timbrica su chitarra aumentata, tastiere, elettronica, processori di segnale e oggetti sonori, confluisce per creare ambientazioni contemplative, sospese, in cui il materiale sonoro, spesso in bilico fra presenza e assenza, disegna paesaggi sonori immaginifici a cavallo fra ambientazioni subacquee e astrali. Nel 2020 esce il disco "The Wharmerall" per l'etichetta Pitch the Noise Records, accolto in maniera entusiastica dalla critica.​ Di formazione classica, studia chitarra classica con Paola Coppi presso la Scuola Civica Claudio Abbado, consegue il diploma al Conservatorio Verdi di Milano e successivamente ottiene con la lode il Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana sotto la guida di Massimo Laura. Parallelamente studia chitarra elettrica per la musica contemporanea con Francesco Zago. Molto presto si specializza nell'ambito della musica contemporanea classificandosi fra i primi posti in diversi concorsi internazionali dedicati come il Mecherini (PU) e il Luogi Nono (TO). Ha collaborando con vari Ensemble (Divertimento, Repertorio 0, Eutopia, Sinestesia, Fiarì, New Made). Suona regolarmente nelle rassegne dedicate ad esempio: Rebus, Festival 5 Giornate, Rondò (Milano); Festival Archipel (Ginevra, CH); Festival Soundscape (Maccagno); Le strade del suono (Genova); Festival Alterazioni (Lainate, Villa Litta). Ha curato molte prime esecuzioni di compositori che per lei hanno scritto.

Essendo una artista emergente ma già con diversi risultati conseguiti ci racconti in breve che artista sei?

Amo sperimentare diverse strade del suono. Sono nata come musicista classica e quella dimensione del suonare mi rimarrà per sempre. Attualmente mi occupo principalmente di musica ambient e sperimentale, che produco con chitarra elettrica, elettronica e vari oggetti sonori. Ho suonato in diversi contesti come solista, in ensemble e in orchestra, passando anche per il musical, l'improvvisazione libera, l'avant-rock e progetti installativi e site-specific. Ho lavorato anche alla creazione di diverse colonne sonore e mi trovo particolarmente a mio agio nella creazione di atmosfere sospese nel tempo, portando avanti una ricerca profonda soprattutto nell'ambito della chitarra processata.

Quali sono le tue influenze e i tuoi riferimenti musicali?

La musica ambient, il dream pop, la musica classica, il glitch. Tendo a portare un po' di tutto ciò che amo nelle mie musiche, tendendo ad una "sintesi" sonora che prova ad essere una sorta di ibrido musicale.

Come componi? Senti un tema musicale nella tua mente o è più basato sulla creazione da sensazioni?

Di solito mi chiudo in studio e comincio a sperimentare, registrando molti campioni sonori o lavorando sulla costruzione di timbri. Classifico i suoni in base ad esempio alle loro componenti armoniche, così a colpo d'occhio posso rintracciare ciò che mi serve andando avanti con un brano. Partendo da questa operazione di accumulo di materiale, via via il pezzo trova la sua strada, subendo operazioni di sfoltimento e ri-assemblamento.

Come è nato il tuo ultimo album "Digital Memories from a Suspended World"?

"Digital Memories from a Suspended World" è, escluso il brano "Close to Distance", la colonna sonora del documentario "Tutte a casa - Memorie digitali da un mondo sospeso" del Collettivo Tutte a Casa ed è stato diretto da Cristina d'Eredità, Nina Baratta ed Eleonora Marino. Le ragazze del collettivo, durante il primo lockdown, hanno lanciato una call in seguito alla quale sono pervenuti più di 5000 video di donne che hanno ripreso, con il proprio telefonino, la loro quotidianità e le loro storie, a volte drammatiche, a volte più leggere. Il risultato è un documentario (andato anche in prima serata su La7 D), che, a mio avviso, toglie le barriere fra noi e l'opera filmica e proietta in maniera spoglia ma allo stesso tempo delicata nelle "vite della altre" che sono anche le nostre.

In quale momento della giornata componi? E' dettato da un'urgenza espressiva o mediti e pianifichi il tutto con scrupoloso criterio?

Mi piace molto programmare, mi fa sentire al sicuro. Ma tendendo anche a totalizzare l'attenzione sul lavoro in studio. Dunque quando ho qualche scadenza, molte cose passano in secondo piano e vengono rimandate al fine di trovare il giusto tempo da dedicare alla musica. Finché non raggiungo il risultato sperato non distacco l'attenzione e sono totalmente assorbita. Finiti questi intensi periodi lascio spazio a momenti di recupero in cui mi dedico ad attività collaterali.

Un tempo le case discografiche a dettare il bello e cattivo tempo, poi la crisi del disco con l'avanzare delle nuove tecnologie. Oggi è tutto a portata di tutti. Musica e social network che ne pensi?

Sono strumenti indispensabili per comunicare la propria musica ed il proprio lavoro. Non è semplice utilizzarli al meglio e nascondono ampie zone buie, ma trovo che come tutto quello che ha a che fare con un percorso artistico possano essere usati per comunicare la propria estetica o idea.

Cosa risponderesti a chi ti chiede perché dovrebbe ascoltare la tua musica?

Quello che vorrei che succedesse con chi ascolta la mia musica è la possibilità di sfaldare i confini del reale, cambiare le prospettive e vivere una marea emozionale che lascia una libera contemplazione di sé stessi e del mondo.

Per te il senso della musica in che cosa consiste? O se credi, il fine di far musica?

La musica rappresenta il tempo in cui viene prodotta, ne è la voce. Per cui è comunicazione di pensiero, emozione, storia. E' lo straordinario caleidoscopio attraverso cui sentire e vivere le cose. Fare musica ed ascoltarla è frutto di un desiderio di ricercarsi in scenari in cui possiamo ritrovare parte del nostro universo interiore che può essere cangiante, parallelo, molte volte anche contrastato, fatto di luci e penombre che sono anche la nostra materia di evasione.

Ci potresti gentilmente anticipare qualcosa circa i tuoi prossimi progetti?

Sto portando avanti la programmazione di alcune date live e ho diverse date fissate a fine estate e in autunno-inverno, dove suonerò come solista le mie musiche. A fine estate suonerò inoltre al Castello Sforzesco di Milano con il progetto "Arianna... il suon de' bei lamenti", una rivisitazione in chiave elettro-acustica del celebre "Lamento di Arianna" di Claudio Monteverdi insieme agli splendidi musicisti Laura Faoro, Paola Bianchi, Carlo Centemeri, Mario Mariotti ed Elia Moretti. Parallelamente porto avanti la mia attività accademica e suonerò come interprete di brani di musica contemporanea per due Conservatori Italiani, in cui ho tenuto e terrò dei seminari sulla chitarra aumentata e sulla musica sperimentale per chitarra. Inoltre sto già lavorando ad un prossimo disco di musica ambient, cosa che avevo nel cassetto da un pò di tempo.