Cosmo da l'ultimatum al governo: "Notizie positive sui live o ci prenderemo le strade"

22.09.2021

«Ci siamo rotti il cazzo di fare da capri espiatori». È l'effetto Conte: sempre più artisti stanno commentando sui social le immagini dei comizi senza distanziamento sociale dell'ex Presidente del consiglio. Ne abbiamo scritto stamattina qui: foto e video delle piazze piene per il tour elettorale di Giuseppe Conte hanno provocato le reazioni di vari artisti, da Salmo a Fedez. Reazioni riassunte da Ermal Meta: «Quindi da domani le capienze degli spettacoli in generale tornano alla normalità?». Ora ha preso posizione anche Cosmo, il più attivo sui social che com'è noto prima dell'estate ha lanciato tre concerti senza distanziamento (poi cancellati) a Bologna per i primi di ottobre e ha interloquito con la politica. L'unico risultato concreto è stata la promessa che entro il 30 settembre verrà presa in considerazione l'ipotesi di aumentare le capienze dei locali, che attualmente a causa delle misure anti-Covid sono state ridotte fino a rendere non sostenibile la maggior parte dei concerti. Scrive Cosmo in una storia di Instagram: «Se il 30 settembre dal governo non arrivassero notizie positive su aumento capienze, annullamento del distanziamento e pubblico in piedi ai concerti dovremo uscire da questi cazzo di social e prenderci le strade. Lo scandalo ormai è sotto gli occhi di tutti. Ci siamo rotti il cazzo di fare da capri espiatori». Nel frattempo hanno preso posizione anche Calcutta, La Rappresentante di Lista e Lodo Guenzi dello Stato Sociale. Scrive quest'ultimo: «Le immagini del tour di Conte e degli stadi pieni sono uno sputo in faccia a decine di migliaia di lavoratori dello spettacolo costretti a mesi di stop seguiti da mesi di eventi distanziati a capienza ridotta che rendono impossibile la sopravvivenza economica di un intero settore. Anche adesso che in tutto il mondo si fanno i concerti per davvero la realtà dei club italiani è ferma a metà capienza e la prospettiva di chiudere baracca. Non si tratta di chi sta su un palco, ma di chi lo monta, di chi gestisce il locale e il festival. Delle loro famiglie, dei loro debiti, del loro lavoro». E ancora: «Qui non si tratta di cantanti famosi e privilegiati, si tratta della metà dei nostri tecnici rimasti a casa questa estate perché su queste dimensioni non c'era lavoro per tutti mentre ovunque nel mondo si suona davvero e ovunque in Italia le folle si accalcano, tranne che ai concerti». Anche il duo La Rappresentante di Lista ha postato foto di un comizio di Conte con il commento: «Da un lato i comizi dei partiti, dall'altra parte i concerti. Più che mai servono delle regole chiare per far ripartire la musica dal vivo. Così è imbarazzante! 100% delle capienze e basta imposizioni al pubblico». Ha preso posizione anche Calcutta, il cui ultimo post su Instagram era datato aprile 2021:«I n riferimento a quello che sta accadendo in tante piazze italiane, colorate in questi giorni da tantissime bandiere di diversi partiti politici, io (e molti miei colleghi) vorremmo chiedere al mondo della politica , alle task force di scienziati al servizio della nazione , ai virologi illuminati dalla scienza e/o dai riflettori: PERCHÉ? Perché tutto questo non è una seria minaccia alla salute del paese? Solo questo». Messaggi più sintetici abbinati alle immagini di Conte si rintracciando nelle storie di Instagram di tanti altri, da Elodie (commento: «Boh») a Guè Pequeno («Shame on Italy») fino ad Alessandra Amoroso («E non aggiungo altro»). E Giuseppe Conte? Due ore fa ha risposto con un video a Fedez che scriveva: «C'è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti. Fate cagare». «Caro Fedez, sono pienamente d'accordo con te», scrive l'ex Presidente del consiglio. E nel video: «Mi rivolgo a te e agli artisti come te che in queste ore si stanno lamentando per le attuali restrizioni per la cultura e lo spettacolo, mentre invece gli incontri della politica avvengono in piazze gremite di gente. Non va bene e infatti sono quattro o cinque giorni che lo sto dicendo. Dobbiamo ripartire tutti insieme», ha concluso il Presidente del Movimento 5 Stelle appoggiando l'idea di portare le capienze non all'80% come ipotizzato, ma al 100%.