Eurovision, Loreen: "Con l'arte esprimo la mia spiritualità"

16.05.2023

Felice e stanca. Eccitata e orgogliosa. È un turbinio di emozioni e stati d'animo che si confondono quelli che a tarda notte Loreen, la cantante svedese che ha vinto con il brano Tattoo - rispettando le previsioni della vigilia - l'Eurovision Song Contest a Liverpool, cerca di descrivere. È la seconda artista, la prima donna, a portarsi a casa l'iconico microfono di cristallo per la seconda volta. La prima fu nel 2012 con Euphoria. "È motivo di orgoglio: per me, ma anche per voi che avete colto e apprezzato il mio brano", dice l'artista 39enne, nata in Svezia da genitori di origini marocchine. "Cerco sempre di perseguire valori come la speranza, saper amare sé stessi, la forza… tutte cose in cui credo". La differenza con l'esperienza di 11 anni fa, sottolinea, è netta: "Allora tutto era nuovo, non sapevo cosa aspettami. Questa volta era come essere in famiglia. È tutto venuto naturale, senza sforzo. E se Euphoria era canzone al chiaro di luna, stavolta siamo in piena luce". A chi scherzando le chiede se non dovrebbe esserci come in politica il limite dei due mandati, lei replica serafica: "Finché mi fanno partecipare, non mi accontento. Nell'arte e nella creatività non dovrebbero esserci limiti". E punta tutto sulla spiritualità: "L'arte è il modo in ci riesco ad esprimerla". Con Loreen la Svezia si porta a sette vittorie all'Eurovision, come l'Irlanda, in vetta al medagliere del festival europeo nelle 67 edizioni disputate finora. L'altro artista a vincere due volte è stato Johnny Logan (proprio per l'Irlanda) negli anni Ottanta.