Gary Barlow: ci sarà la reunion dei Take That. La promessa del cantante per rimettere insieme i 5 membri originari
I Take That sono fondamentali per Gary Barlow, sono per lui "una casa, un porto sicuro". E stando alle dichiarazioni del cantante, a casa stanno per tornare i 'figlioli prodighi', ovvero tutti i cinque componenti originari della boyband britannica protagonista della musica pop internazionale, soprattutto negli anni Novanta. Almeno, questo è il suo auspicio. "Penso proprio che ci sarà la reunion". Barlow con queste parole ha acceso le speranze di migliaia di fan in tutto il mondo. Il giudice di X Factor lo ha detto al tabloid britannico Daily Mirror, senza però dare dettagli sui modi e i tempi del ritorno alle origini, anche perché la pandemia incombe e gli eventi musicali sono possibili solo tramite collegamenti in videoconferenza e webinar. Ma la speranza di rivederli insieme è viva, ora più che mai, e traspare proprio dall'entusiasmo mostrato da Barlow. "Una delle grandi emozioni di essere parte di una band è che non sai mai cosa succederà, canzone dopo canzone. Il gruppo è un ambiente meraviglioso, un rifugio sicuro. È un posto dove tornare quando ti sei esibito da solo e senti che è tempo di tornare a casa", ha rivelato la 'star' dello spettacolo britannico. La boyband, fondata nel lontano 1990, è tuttora in attività ma opera con tre soli componenti, oltre a Barlow, Mark Owen e Howard Donald. Questo va avanti dal 2014, dopo l'uscita di scena di Jason Orange, con Robbie Williams che aveva già abbandonato il progetto musicale nel 1995. Avevano scelto di dedicarsi alla propria carriera e concentrarsi maggiormente sulla vita privata. Ma non sono mancati i casi di reunion 'lampo', come nel 2018, quando Williams si era esibito coi Take That nella finale britannica di X Factor. C'è stata poi un'altra iniziativa l'anno scorso, una esibizione di musica virtuale nel pieno della pandemia. Il componente del gruppo a cui è più difficile accedere è comunque Orange. Si è ritirato a una vita del tutto riservata, evitando perfino le telefonate e le email. Ma come hanno ripetuto più volte gli altri Take That, sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte quando deciderà di tornare.