La pandemia ha dimezzato le entrate della musica elettronica

01.07.2021

L'International Dance Music Summit ha pubblicato il suo report annuale, come prevedibile concentrato sull'impatto della pandemia su tutto il settore della musica elettronica. Le notizie sono piuttosto negative: secondo quanto riporta Variety, nel 2020 i guadagni complessivi provenienti da vendite, streaming, club e festival si sono dimezzati, passando dai 7,3 miliardi di dollari del 2019 a 3,4 miliardi, una cifra che non si vedeva dal 2012, quasi 10 anni fa. I dati più negativi vengono dai club, che hanno perso circa il 78%, e dal calo di incassi di dj e artisti, diminuito del 68%. Un calo prevedibile, considerando quanto la scena dipenda da festival, concerti e serate, ma comunque impressionante. Il crollo è compensato dalla crescita dello streaming (il 4% in più) e della vendita di software e hardware per la produzione, che è aumentata del 23%. Il calo si registra anche nei social media, dove la musica elettronica è diventata il sesto genere su otto studiati dal report. L'International Dance Music Summit ha anche analizzato i nuovi metodi di monetizzazione: senza serate nei club e ai festival, gli artisti hanno dovuto trovare nuovi modi di finanziarsi. Lo hanno fatto con eventi in streaming, con i "Bandcamp Fridays" (dove i fan hanno speso quasi 52 milioni di dollari), gli NFT e la blockchain, considerata uno strumento per ottenere «trasparenza ed equità». Il report si conclude con un paragone globale tra la scena elettronica e quella hip hop, e la convinzione che la situazione potrebbe cambiare in fretta: «L'esplosione dell'EDM ha dato vita a una nuova ondata di hip hop, che ora si sta fermando. La musica elettronica si dovrebbe preparare al suo prossimo momento al centro della scena».