La Scala è tornata con una nuova produzione, Salome, solo per TV
Visivamente potente, musicalmente sorprendente nelle sfumature: la Salome con cui la Scala è tornata a mettere in scena una nuova produzione, seppure solo per tv e streaming, non ha deluso le aspettative. Era uno degli spettacoli più attesi della scorsa stagione. Produzione importante, con la regia di Damiano Michieletto, tanto che sul podio doveva esserci il direttore musicale Riccardo Chailly. Le scene di Paolo Fantin erano state costruite, i costumi di Carla Teti cuciti, le prove iniziate in vista del debutto dell'8 marzo. E poi è arrivato il Coronavirus che ha chiuso il teatro e i teatri. Per la Scala quindi mettere in scena questa Salome - e farlo a un anno esatto da quando fu scoperto il primo caso di Covid italiano - ha anche un valore simbolico. È stato riallacciare il filo del discorso. Anche se in un modo nuovo: registrata venerdì 19 e trasmessa sabato 20 con il pubblico a casa che ha seguito in streaming o su Rai 5 e l'orchestra sistemata in platea (con conseguente netto miglioramento dell'acustica). Di per sé questa Salome, che diventerà anche un dvd, ha già un valore storico al di là dell'innegabile valore artistico, perché così la Scala è tornata a nuove produzioni, in attesa che tornino in teatro anche gli spettatori. In più c'è stata la performance canora e attoriale del cast capeggiato dalla russa Elena Stikhina, al debutto (ma certo non all'ultimo appuntamento scaligero) capace di rendere questa Salome non solo carnefice ma anche vittima, vittima degli abusi di Herodes (Gerhard Siegel) da bambina, come mostra la regia di Michieletto, che trasforma la vicenda della bellissima Salome, figlia di Herodias (Linda Watson) che usa la sua bellezza per avere la testa di Giovanni Battista, anzi Jochanaan (Wolfgang Koch) in un noir (a partire dai titoli di testa della trasmissione) visionario. Così la danza dei sette veli diventa un suo sfuggire alle mani degli uomini, in cui i veli sono legami (letteralmente) di sangue che si innalzano, gli angeli della morte lasciano piume nere di presagio. Le possibilità della ripresa televisiva sono sfruttate appieno e solo una cosa è mancata, l'applauso del pubblico dal vivo. "Penso sia un bel silenzio dopo una forza viscerale. Faremo comunque un saluto finale per il pubblico da casa" ha chiosato Michieletto.