Prince: l'eredità raddoppia il valore del suo catalogo musicale, valutato per ben 156,4 milioni di dollari

18.01.2022

Alla fine di una battaglia legale di anni è stato raggiunto un accordo sull'eredità di Prince, catalogo di canzoni e proprietà immobiliari comprese. Il lascito del cantante è stato valutato 156,4 milioni di dollari, quasi il doppio della stima precedente. La cifra è stata concordata dagli amministratori della Comerica Bank and Trust con gli eredi del "folletto di Minneapolis" e l'agenzia federale delle imposte (Irs). Prince è morto nell'aprile 2016 a 57 anni senza lasciare testamento per una overdose accidentale da fentanyl, un antidolorifico a base di oppiacei. Beneficiari del lascito sono i suoi tre fratelli maggiori e la casa editrice musicale Primary Wave che nell'agosto del 2021 aveva comprato le quote del catalogo musicale dell'artista da altri tre eredi, uno dei quali è nel frattempo passato a miglior vita. La distribuzione dei fondi dovrebbe cominciare in febbraio: "Sono stati sei lunghi anni", ha commentato L. Londell McMillan, il legale dei fratelli coinvolti nella disputa che adesso sperano di voltare pagina dopo aver accumulato enormi spese legali per arrivare a questo momento. I tre eredi e Primary Waves auspicano anche di monetizzare ulteriormente sulla soluzione del caso: il mercato dei cataloghi musicali è più bollente che mai, con case editrici come la stessa Primary Waves, la britannica Hipgnosis, Sony Music e Universal che hanno messo le mani sui diritti di icone della musica contemporanea come Bob Dylan, Neil Young, Fleetwood Max, Paul Simon e David Bowie. Prince si è lasciato alle spalle una straordinaria legacy di titoli iconici come "Purple Rain", "When Doves Cry" e "1999", che potrebbero fruttare lucrose royalties tra vendite, streaming, colonne sonore cinematografiche e spot tv. Come punto di riferimento, il catalogo di Dylan è stato venduto dal cantante per quasi 400 milioni di dollari, quello di Bruce Springsteen ha superato i 550 milioni. La battaglia sull'eredità era cominciata alla morte del cantante: l'Irs si era rivolta al tribunale per dimostrare che l'asse ereditario era stato ampiamente sottovalutato. Non si trattava di pochi spiccioli anche a causa delle proprietà immobiliari del cantante - tra queste, la vasta area non edificata di 60 ettari a Chanhassen, il sobborgo di Minneapolis dove Prince aveva il suo studio e il quartier generale creativo di Paisley Park - ma il vero nodo della disputa era stato la stima della cassaforte musicale. L'agenzia delle entrate aveva calcolato il valore dell'eredità in 163,2 milioni di dollari, il doppio degli 82,3 milioni dichiarati dagli amministratori, con conseguenze pesanti per gli eredi anche sul fronte del carico fiscale.