YSÈ: il nuovo “Re e Regine (Des Erreurs)” in attesa dell’EP “Pieces”

17.01.2021

È uscito per San Luca Sound Re e Regine (Des Erreurs), il nuovo singolo della ventitreenne giovane artista di Sassuolo YSÈ. Il brano, che arriva dopo i discreti riscontri dei precedenti Due Stelle In Mezzo all'Universo e Waiting for me, anticipa l'EP Pieces la cui uscita è prevista durante il 2021. Re e Regine (des erreurs), ovvero Re e Regine degli errori, attraverso l'uso di tre lingue diverse parla di una battaglia che oggi accomuna e unisce tutti noi. Una lotta contro il virus e la pandemia che tanto ci sta provando. La melodia trasporta sin dalle prime note in un'atmosfera cupa, dove l'unica fonte di luce è 'la lumière dans la rue' che illumina gli orrori causati dalla guerra, definita nel testo come invisibile, 'invisible third war', nonché lo stato di emergenza in cui il mondo sta vivendo da ormai molti mesi. I Re e le Regine sono vittime e ugualmente carnefici, stanchi e circondati da una polvere che faticano a spazzare via, e che loro stessi potrebbero aver creato. Tuttavia, consapevoli non solo degli errori, ma anche della loro forza, avanzano e lottano per mano, uniti, pour une autre chanceYsé lancia nel brano un messaggio ben preciso a chi ascolta "Every cloud has a silver lining" ovvero 'Non tutto il male viene per nuocere'.

BIOGRAFIA

Ysé è il nome d'arte di Francesca Madeo, nata il 20 settembre 1997 a Sassuolo. La musica è una questione di famiglia, visto che il padre ha lavorato da giovanissimo come radiofonico nel territorio ionico e poi a Modena, mentre il fratello maggiore è attualmente uno dei Dj più richiesto nei locali modenesi. Francesca fino all'età di 14 anni ha studiato danza classica e moderna, ma dentro sé ha sempre amato il canto. Lo studio delle lingue straniere l'ha portata a intraprendere percorsi di studio e soggiorni all'estero che hanno dato a Francesca un personale groove contaminato e internazionale. Nel 2018 inizia a lavorare con la label bolognese San Luca Sound e a registrare in studio sotto la direzione artistica di Renato Droghetti e la supervisione di Manuel Auteri.